Mumia Abu-Jamal

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Bèla Kun
view post Posted on 11/4/2011, 08:19




Mumia Abu-Jamal

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Mumia Abu-Jamal, all'anagrafe Wesley Cook (24 aprile 1954), è un attivista delle Pantere Nere, scrittore e giornalista statunitense.
Scelse il nome swahili Mumia al liceo, sotto l'influenza di un insegnante d'origine kenyota a cui aggiunse Abu-Jamal alla nascita del suo primo figlio, Jamal.
All'età di 14 anni, nel 1968, a Filadelfia, Mumia fu arrestato e malmenato per aver protestato contro un meeting del Partito Democratico e del candidato segregazionista alle elezioni presidenziali, George Wallace, ex governatore dell'Alabama.
Poco dopo, fu schedato dall'FBI per aver voluto ribattezzare il suo liceo col nome di Malcolm X.
Nel 1969 fu incaricato dell'informazione nella sezione di Philadelphia del partito delle Pantere Nere. L'FBI lo considerava come una delle persone «da sorvegliare e internare in caso d'allerta nazionale».
Fu uno dei bersagli del "Cointelpro" (programma d'infiltrazione e di controspionaggio) di cui sarebbero stati vittime Leonard Peltier e altri membri delle Pantere Nere.
Divenuto giornalista radio, premiato con numerosi riconoscimenti, Mumia era soprannominato «la voce dei senza-voce» per la sua critica della corruzione della polizia e dei dirigenti politici locali. Dopo il 1978 denunciò la violenta repressione che colpì la comunità MOVE e, nel 1981, seguì il processo contro il suo fondatore, John Africa, che fu infine prosciolto. Il sostegno di Mumia a MOVE esasperò i politici e la polizia di Filadelfia e gli valse il licenziamento da una delle stazioni radio dove lavorava. Per mantenere la sua famiglia, Mumia fu costretto a lavorare come tassista di notte.
Il 9 dicembre 1981, all'alba, Mumia Abu-Jamal fu gravemente ferito nel corso di una sparatoria nel quartiere sud della città, dove aveva appena portato un cliente. Arrestato, fu accusato dell'omicidio di un poliziotto, Daniel Faulkner, ucciso in quella sparatoria. Malgrado i suoi dinieghi e l'assenza di suoi precedenti giudiziari, un'inchiesta molto discussa (a livello delle perizie balistiche, dei rilievi di impronte, delle prove non effettuate etc.) portò all'imputazione di Mumia e alla sua comparizione davanti al tribunale di giustizia della Pennsylvania.
Nel luglio 1982 fu condannato alla pena di morte nonostante, secondo la difesa, diverse contraddizioni nelle prove a suo carico e violazioni dei suoi diritti.
Nel giugno 1999 un vecchio sicario, Arnold Beverly, ha confessato a uno degli avvocati di Mumia di aver ucciso il poliziotto Faulkner, in un quadro di collusioni tra polizia e mafia, questa confessione non è stata tuttavia tenuta in considerazione.
Intorno al processo e alla condanna di Mumia si è creata una mobilitazione internazionale e Mumia è diventato un simbolo della lotta contro la pena di morte.
L'8 ottobre 2003 sono stati respinti gli ultimi ricorsi, rimandando la questione a livello federale, dove la sua pena potrebbe essere commutata in ergastolo.
Il gruppo musicale Rage Against the Machine si è battuto molto per la sua liberazione, in particolare con le canzoni Freedom e Voice of the voiceless; anche il rapper di New York KRS-One gli ha dedicato la canzone "Free Mumia".
Nell'ottobre 2003 è stato nominato cittadino onorario della città di Parigi dal sindaco Bertrand Delanoë.
Nel 2005 la città di Saint-Denis ha deciso di intitolargli una via.
Nel 2007 Colin Firth, come produttore, ha presentato al Festival internazionale del Cinema di Roma, un film-denuncia dal titolo "In prigione la mia intera vita" sulla pena di morte di Mumia Abu-Jamal.
Il 27 marzo 2008 è stata infine annullata la sua condanna a morte.
 
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Bèla Kun
view post Posted on 4/5/2011, 01:37




fonte: [http://www.carta.org]

Mumia Abu Jamal: intervista

Un anno fa cercammo di intervistare Mumia, uno dei prigionieri politici più conosciuti al mondo. Gli mandammo lettere e solleciti attraverso tutti i contatti che avevamo a disposizione [tra questi, Gli Amici di Mumia Messico] che si sono offerti gentilmente di appoggiarci nell’impresa, che aveva come destinazione il braccio della morte della prigione di Waynesburg, Pennsylvania, dove Mumia è rinchiuso da 29 anni. Un bel giorno da sotto la porta è sbucata una busta. Nome del mittente, M. A. Jamal. È la prima intervista che l’attivista della causa afroamericana negli Stati Uniti ed ex membro del Partito delle Pantere nere, concede ad un giornale messicano.

Nelle due pagine della lettera scritta a macchina, Mumia parla della necessità dell’organizzazione sociale, dei partiti politici «al servizio del capitale»; della pertinenza dei movimenti autonomi e della trascendenza dei progetti dell’Ezln; del movimento afroamericano negli Stati Uniti; delle Pantere nere di oggi; delle contraddizioni tra il discorso e la pratica del governo degli Stati Uniti; del pensiero di Franz Fanon e delle aspettative risvegliate da Obama col suo arrivo alla presidenza in un paese in cui «i neri occupano poltrone ma hanno poco potere». Per lui, dice Mumia, «la lotta continua». Di seguito l’intervista, nella forma che lo stesso Mumia ha scelto.

Ciao! Cercherò di rispondere ad alcune delle tue domande nel modo seguente… Cominciamo!

Come organizzarsi

Non c’è un solo modo di farlo, né un unico evento che ne provochi la necessità, perché le persone sono complesse e, naturalmente, le condizioni cambiano. Secondo il grande C.L.R. James, l’organizzazione inizia quando due persone decidono di lavorare insieme. Mao ha detto che «una sola scintilla può incendiare una prateria», e questo sembra accaduto in Egitto e in Tunisia nelle ultime settimane. Ma è anche vero che c’è stata un’organizzazione che ha preceduto i fatti, specialmente in Egitto, perché sembra che molti fossero arrivati al limite.

I partiti politici
Molti, anzi, la maggior parte dei partiti politici, soprattutto nelle metropoli, sono diventati veri servi del capitale e, quindi, nemmeno fingono di rappresentare il popolo, ma sono al servizio della ricchezza. Il famoso storico francese De Tocqueville ha detto: «Il cittadino americano non conosce professione più alta della politica – perché è la più redditizia». Lo ha scritto più di 150 anni fa! I partiti sono in realtà gli ostacoli alle istanze e agli interessi del popolo. Questo è particolarmente evidente nel cosiddetto mondo sviluppato, dove vediamo i politici promettere una cosa per farsi eleggere e poi, una volta in carica, rompere tutte le loro promesse.

Autonomia
Se ho capito bene [«negli Stati Uniti ci sono piccoli movimenti autonomi»], si intende i movimenti che sono «autonomi» dai partiti politici. Se questa interpretazione è corretta, sono assolutamente d’accordo. I partiti politici, oltre ad essere i meccanismi di accumulazione di ricchezze personali, sono macchine per dare alla gente l’illusione della democrazia.

La proposta dell’Esercito zapatista di liberazione nazionale [Ezln]
Sono totalmente d’accordo con l’idea di organizzarci al margine dei partiti politici e della classe politica. In realtà, può essere l’unica scelta che mantenga i movimenti sociali freschi e liberi dalle trappole della corruzione tanto comune nella vita politica in ogni parte del mondo. Ho discusso di questo per diversi anni con un mio vecchio amico che studia l’Ezln. Credo che dobbiamo esplorare, provare, e se risulta possibile, usare questo modo di organizzarsi.

Gli afro-americani
Ad essere sincero, la situazione è allarmante. Per milioni di bambini e bambine dei ghetti delle città degli Stati Uniti, il tasso di abbandono scolastico è del 50 per cento. In alcune città, come Baltimora, mi dicono sia quasi del 75 per cento. E in molti casi quelli che riescono a diplomarsi non possono accedere all’università perché hanno ricevuto una preparazione molto carente. Parliamo di bambine e bambini! E mentre il tasso ufficiale di disoccupazione a livello nazionale è circa del 7 per cento, per l’America nera è quasi del 35 per cento e per i giovani è del 60 per cento! Inoltre, i giovani Neri sono soggetti alla violenza della polizia che è evidente, brutale e mortale, ma raramente viene punita.

L’elezione di Obama ha risvegliato e incoraggiato la destra, le forze razziste, molte delle quali hanno trovato casa nel movimento del Tea Party. I politici ora lodano apertamente la Guerra Civile [1860-1865] parlando a nome del Sud. Alcuni giorni fa, il governatore del Mississippi era pronto ad onorare con una targa uno dei fondatori del Ku Klux Klan, il Generale Nathan Bedford Forrest, che è stato responsabile di torture e massacri di centinaia di soldati neri in un luogo chiamato Fort Pillow.

Il Partito delle Pantere Nere
Questo movimento gode di notevole interesse fra i giovani neri, ma pochi ne conoscono i dettagli storici. Accade perché gli insegnanti a scuola e i media parlano delle vittorie per i Diritti Civili che hanno consentito l’elezione dei politici neri. Il movimento nazionalista nero ha subito il riflusso. Quello che il Movimento per i Diritti Civili ha ottenuto è stata la separazione della classe lavoratrice nera dalla borghesia nera, e il conseguente allontanamento dei benestanti neri dai loro cugini più poveri delle aree degradate delle città.

I neri e gli indigeni negli Stati Uniti
Le differenze sono reali, perché raramente condividiamo lo spazio di vita [la maggior parte delle comunità indigene si trova in zone rurali o occidentali, la maggior parte dei neri vive in aree urbane]. Detto questo, vi è certamente un’interazione ideologica tra i due gruppi. L’American Indian Movement [Aim] è stato molto influenzato dal Partito delle Pantere Nere e dal movimento del Black Power. Le lotte per l’indipendenza e la libertà dei neri e degli indigeni si sono influenzate tra loro.

Migranti
Quando il capitalismo va in crisi, costringe le persone a pensare più egoisticamente. Questo impulso, alimentato dalla paura e dai mezzi di comunicazione corporativi, intensifica la sensazione di separazione tra le persone e cancella le cose che abbiamo in comune, la comunità e la coesione sociale. A meno che gli attivisti riescano a costruire questo sentimento di solidarietà tra i popoli, questi impulsi porteranno a veri disastri sociali e forse storici.

L’Ezln e il Partito delle Pantere Nere
Credo che il fattore che unisce le due formazioni è [o è stato] la loro convinzione che le persone di ogni condizione sociale possono svolgere un ruolo importante nei movimenti sociali per il cambiamento. Molti movimenti nazionalisti neri degli anni ‘60 sono stati molto critici nei confronti del Partito delle Pantere Nere, perché lavorava con i bianchi [ma lavorava anche con chicanos, portoricani, giapponesi e cinesi]. L’appello zapatista è sempre stato rivolto al mondo intero, di ogni colore, sesso, classe, ecc. Io credo che questo aspetto globale sia, alla base, il suo aspetto più umanista, e quello che attrae i settori più ampi della famiglia umana. È necessaria molta gente per fare una rivoluzione e molta per sostenerla.

Le contraddizioni tra le parole e la pratica degli Stati Uniti
Mi pare molto sottile la tua lettura delle contraddizioni negli Stati Uniti, che si presenta come l’avatar dei diritti umani mentre è la nazione con più carceri al mondo. Tale contraddizione è cruda e inconfutabile. Abbiamo molte cose in America, ma la democrazia non è certamente una di queste. Abbiamo forme democratiche, ma non leggi veramente democratiche. Quando milioni di americani scesero in piazza nella primavera del 2002 per chiedere che gli Stati Uniti non entrassero in guerra, la «democrazia» ignorò la gente, e il risultato è stato un disastro sociale, umanitario, ecologico, archeologico e militare. George Bush definì i milioni di persone per le strade un gruppo di pressione, e le ignorò. Com’è possibile che il Paese che parla con tanta dolcezza della libertà abbia più prigionieri di qualsiasi altra nazione al mondo, e la maggior parte di loro sono neri? Gli Stati Uniti hanno circa il 5 per cento della popolazione mondiale, e quasi il 25 per cento dei detenuti nel mondo. Addio diritti umani!

Il pensiero di Franz Fanon e l’arrivo di Obama alla presidenza
Gli afro-americani non hanno preso il potere con l’elezione di Obama, anche se posso capire perché alcuni lo pensino. Per la prima volta nella storia degli Stati Uniti una persona nera è stata eletta presidente [interessante che questo avvenga un secolo e mezzo dopo che un nero diventò presidente del Messico]. Ma, come ci ha insegnato Fanon nel contesto del continente africano, il colonialismo è stato sostituito dal neocolonialismo. I neri hanno poltrone ma poco potere. Sono legati agli stessi interessi che controllano i politici bianchi. Di fatto, la triste realtà è che i neri hanno meno potere di prima, perché i politici neri non sono in grado di affrontare le questioni più rilevanti per la popolazione nera per paura di essere additati dai mass media come «razzisti». Ricordiamo l’esempio di quando Obama chiamò «stupido» il poliziotto che aveva molestato e arrestato il suo vecchio amico e professore universitario, Henry Louis Gates. I media impazzirono. L’incidente ha dimostrato inoltre che qualcuno della «elite» nera [se un professore di Harvard non è elite, nessuno lo è], il professor Gates, era stato trattato come un povero nero del ghetto – arrestato nella propria casa, umiliato ed arrestato per aver osato parlare con dignità ad un poliziotto bianco. I media ridussero Obama al silenzio.

Parliamo di me
Come dicono in Mozambico, «la lotta continua». Dobbiamo costruire, allargare, approfondire e rafforzare la nostra lotta, ovunque essa sia, perché, per citare Frederick Douglass, «Senza lotta non c’è progresso». Potrebbe non essere facile, ma è necessario.
Ciao, amici! E grazie di tutto!

Mumia

[Intervista tratta da www.desinformemonos.org - traduzione di Annamaria Pontoglio]
 
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